Articolo redatto dal naturopata Beniamino Angelillo
La natura continua a rigenerarsi dando i suoi frutti, è un evento a dir poco straordinario che si ripete da millenni, purtroppo oggi, con enorme difficoltà e sofferenza. Lo fa con un fiume di risorse che sono vitali per il nostro benessere.
Oggi più che mai necessita imitarla, ascoltarla e utilizzarla con grande rispetto attraverso le risorse dei cicli stagionali che sono strutturati in modo diverso ma con lo stesso obiettivo cioè la salvaguardia della biodiversità che spesso viene seriamente compromessa.
E’ in questo contesto che deve inserirsi il nostro stile di vita, seppur nella sua diversità, e che faccia percepire dentro di noi tutte quelle manifestazioni che la terra esprime ed esalta.
Abbiamo perso il gusto di apprezzare ciò che non si vede e non si sente ma che influenza fortemente la vita di noi stessi; parliamo del buio della terra come quello del nostro intestino, due straordinari laboratori che si interfacciano e che sono in grado di generare benessere sia per il corpo che per la mente.
Siamo un corpo vivo che ha bisogno di cibo vivo ed è solo la terra capace di soddisfare queste esigenze e tenerci a riparo da influenze negative.
Non siamo una cosa diversa da madre natura, il nostro è un rapporto inscindibile. L’aver tentato la rottura sta producendo un disastro, un esempio sono le malattie cronico-degenerative.
La conferma arriva dal nostro intestino che essendo lungo ha bisogno di fibra alimentare per poter funzionare al meglio, ed è proprio il regno vegetale che con la sua stagionalità ci fornisce il cibo che serve al nostro organismo.
Le mie affermazioni non sono sogni ma realtà di una vita quotidiana in mezzo alla natura, il mio è un cibo sano e salubre nel rispetto della naturalità e dell’integrità, il resto conta ben poco e quanto meno l’aspetto scientifico. Spetta a noi riappropriarci, nel modo giusto, della madre terra e poterla comprendere utilizzandola nei tempi e nei modi giusti.
Il mio stretto legame con la terra non conosce il mondo globalizzato, pur vivendo rapporti socio – culturali, né farmaci, né cibo spazzatura e tanto meno la medicina di emergenza, insomma vivo un rapporto mente-corpo nelle migliori condizioni. Il merito va alla mia appartenenza e cioè alla famiglia contadina dove i miei genitori sono stati, e lo saranno sempre, la guida del mio vivere quotidiano. Il lavoro dei campi sono prova di pazienza e tenacia ma che danno enorme gratificazione, serenità e salute, il tutto coronato da una grande spiritualità.
Portiamo i nostri bambini nella terra sana, facciamoli sporcare educandoli all’amore e al rispetto della natura è cosi che per loro si apriranno le porte del benessere contribuendo in modo efficace alla crescita sociale e culturale della società in cui vi abiteranno.
Ma oggi questo nostro corpo si sta rigenerando nel senso più autentico del termine o viene puntellato da un’emergenza all’altra; a questo interrogativo che va data con coscienza una risposta per poter raggiungere quel grado di consapevolezza che ha fatto la storia di tanti popoli.
