I malanni di stagione nel ciclo invernale

di Philippe Lagarde

Articolo redatto dal naturopata Beniamino Angelillo

La stagione fredda è sempre più altalenante con cambi repentini di temperatura che si orientano sempre più verso un clima mite, chiaramente il nostro organismo è chiamato a prove sempre più impegnative per fronteggiare attacchi virali, batterici e fungini.

La realtà, però, è che questo corpo di oggi è sempre più fragile e intossicato, motivo che consente alla malattia di trovare le porte aperte per un’invasione massiccia di microbi.

Il primo bersaglio è l’apparato respiratorio sia nelle alte che basse vie, il quale è sottoposto ad uno stress continuo con danni che si commentano da soli; per nostra fortuna però prima di tutto ciò il corpo ci invia dei segnali per farci comprendere il disagio che sta vivendo; purtroppo l’era del fuggi fuggi non ci fa ascoltare questi messaggi e quindi la malattia è pronta ad invadere il nostro corpo, peggiorata a sua volta con l’uso e l’abuso di farmaci.

Questa è una scorciatoia che rinvia, quasi sempre, il problema in cambio di una falsa salute, mentre andrebbero ricercate le cause a partire dall’alimentazione e dall’associazione degli alimenti.

I malanni di stagione sono un rituale che si ripete annualmente e sempre con maggiore aggressività, non tenendo presente alcuni fattori che ne sono la causa scatenante quali il modo di relazionarsi, l’ambiente nel quale viviamo e come ciascuno si nutre. Lo stile di vita è l’arma primaria all’interno del quale ciascuno deve adottare delle strategie di prevenzione e non solo. La stagionalità alimentare contribuisce fortemente a tenerci a riparo dalle varie forme di infezioni perché madre natura attraverso il cibo ci mette a disposizione farmaci naturali che possono alleviare e guarire i malanni di stagione.

Abbiamo il dovere nella cura del corpo di rispettare l’ambiente nel quale viviamo e di immettere nell’atmosfera il meno possibile di inquinanti, questo contribuirà al benessere sociale, culturale ed economico di un paese, riservando le sostanze chimiche solo a casi particolari.

L’approccio alle metodiche dolci sono un primo passo e vanno utilizzate nei modi e nei tempi giusti; le piante, le vitamine e i minerali possono darci un valido aiuto; utilizziamo piante febbrifughe, fluidificanti ed espettoranti, assumiamo una buona vitamina C e degli oligoelementi come manganese, rame e zinco. Facciamoci aiutare dalle api con il loro propoli che protegge l’apparato respiratorio e quello gastroenterico, sono alcuni cenni delle metodiche dolci che possono essere rafforzate ed approfondite.

Mi preme ricordare, però, che il benessere mente-corpo passa innanzitutto per quanto siamo capaci di assomigliare ai cicli stagionali in tutto e per tutto, altrimenti il nostro sarà un corpo sempre alle prese con gli acciacchi.

Il ciclo autunnale è quello che precede la stagione fredda, in questo ciclo la natura ci invita ad osservarlo e ad assomigliarlo. L’autunno si mostra con la quiete, tutto va a riposo, svestendosi del superfluo perché in questo modo inizia la rigenerazione della natura che si concretizza proprio nel silenzio della stagione fredda; a noi spetta il compito di saperla osservare con la meditazione e cogliere tutte le sue manifestazioni che non sono poche. Il cibo della stagione fredda deve rispettare rigorosamente la stagionalità alimentare all’interno della quale regna il nostro benessere; privilegiamo il consumo di cipolle, aglio, radicchio, scalogno, cicoria, indivie ricce e lisce, tutte le specie delle crocifere (cavolfiore, cavolo broccolo, broccolo romanesco, cavolo nero, cavolo verza ecc.); insomma non farsi mancare quel cibo che la stagionalità ci offre.

La stagione fredda è un evento naturale, dove madre natura ci invita a partecipare affinché possiamo nutrire e rigenerare la nostra mente e il nostro corpo a beneficio di un vero benessere.

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Chi è il Dr. Lagarde

Philippe Lagarde è un rinomato medico specializzato in oncologia, conosciuto in tutto il mondo per le sue idee e tecniche innovative di applicazione delle cure per il cancro e dal suo immenso impegno sociale verso le persone affette dalla malattia.

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