Articolo redatto dal naturopata Beniamino Angelillo
Il riposo vegetativo della natura, che avviene nella stagione fredda, serve alla sua rigenerazione e farsi trovare pronta nel risveglio primaverile; lo fa con maestria senza falle, cosa che purtroppo non avviene per noi umani.
Anche noi nel riposo invernale di madre natura dovremmo dedicare più tempo alla cura del nostro corpo e della nostra mente, perché è questo il tempo indicato per recuperare energie attraverso l’osservazione, la meditazione, l’alimentazione e la disintossicazione.
Quanti lo fanno veramente? Su questo va fatta un’attenta riflessione.
Il rapporto “uomo-natura” da sempre è un rapporto inscindibile, questo legame ci vincola a seguire i suoi percorsi all’interno dei cicli stagionale utilizzando con rispetto le risorse. In primis la stagionalità alimentare alla quale le nostre cellule sono fermamente ancorate nei modi e nei tempi indicati da madre natura.
L’osservazione e la meditazione nutrono come il cibo e non solo; sono pratiche che sollecitano i nostri organi di senso a catturare le meraviglie della natura nella sua biodiversità per poi elaborarle e trasformarle in molecole chimiche naturali affinché le nostre cellule possano utilizzarle come fonte di nutrimento.
Sono queste le condizioni che creano un perfetto equilibrio tra mente e corpo influenzando la nostra sfera psico-emozionale ed evitando così di essere risucchiati dalla vita frenetica del mondo globalizzato e che oggi sta solo producendo le malattie cronico-degenerative.
Questo di oggi, per buona parte, è un corpo spento e demotivato alla ricerca continua di gratificazioni momentanee e passando da una emergenza all’altra, insomma, oserei dire, è proprio un fallimento. Questo patrimonio naturale che sta subendo colpi durissimi ci invita ad una maggiore responsabilità e a prendere consapevolezza che per noi è una battaglia persa, di conseguenza urge un cambiamento radicale che sarà possibile a condizione che ciascuno faccia la propria parte e ritornando ad amare e rispettare la terra che ci ha visto nascere e alla quale ritorneremo.
Il monito della stagione del riposo va osservato e praticato, solo così potrà esserci anche per noi un risveglio primaverile in piena forma continuando a godersi non il vivere ma come vivere.