Bloccare i trasporti, organizzare cordoni sanitari, fornire i principi base di igiene e pulizia, monitorare la temperatura corporea e via elencando. Tutto giusto, tutto importante, ma non sufficiente. Sappiamo infatti che i virus aggressivi (e il Coronavirus cinese, e le sue mutazioni inglese, brasiliana ecc, lo sono) troveranno sempre un modo per sfuggire alla sorveglianza, soprattutto per colpa di alcuni Paesi – come per esempio la Francia – che sono tradizionalmente molto lenti a reagire.
La medicina occidentale ufficiale ha sempre fatto affidamento sul farmaco per risolvere i problemi di salute. E quando si tratta di qualcosa di conosciuto, può succedere che il farmaco abbia successo. Ma i problemi cominciano quando ci troviamo davanti a una malattia virale nuova, come lo è appunto il Coronavirus, perché la medicina occidentale si deve affrontare un problema insolubile, dal momento che non possiede nessun vaccino, nessuna molecola efficace conosciuta e nessuna esperienza. In passato abbiamo già conosciuto vicende di questo genere. Ma al giorno d’oggi l’opinione pubblica non capisce questa impotenza essendo convinta – sbagliando! – che la medicina sia infallibile e che ci salverà sempre e comunque. La verità è invece un po’ diversa.
Di fronte a una nuova malattia virale, ad un’epidemia, in questo caso pandemia, due sono infatti le strade che vanno percorse parallelamente:
1) bisogna studiare più rapidamente possibile il virus in questione e cercare di scoprire i suoi punti deboli, creando quindi un farmaco efficace. E questo, va detto, la medicina sa come farlo. Il problema però è un altro: quanto tempo ci metterà per trovare il rimedio giusto ed efficace? E data la velocità di progressione che sta dimostrando questo virus, ci sono validi motivi per essere pessimisti;
2) bisogna soprattutto ricordare ciò che Antoine Béchamps, e poi Louis Pasteur dissero e scrissero: “La malattia non è nulla, il terreno è tutto”. Intendendo per “terreno” quell’insieme di fattori fisici, ma anche psicologici, che compongono l’organismo umano. I due grandi scienziati si basavano su coloro che erano sfuggiti alle grandi epidemie, quelli che avevano manifestamente resistito all’infezione.
Il metodo da seguire è appunto questo ed è a portata di mano di tutti. E si riassume in una semplice parola: prevenzione. Il professor LUC MONTAGNIER, co-scopritore del virus dell’AIDS e premio Nobel, ha scritto: “I fattori ambientali, l’inquinamento, stanno favorendo la comparsa di epidemie e gravi malattie croniche”.
Ma in cosa consiste la prevenzione su un fronte così impegnativo e difficile come quello dei virus? La risposta è paradossalmente semplice. Perché la sola e unica cosa che possiamo fare è garantire la qualità di ciò che immettiamo nel nostro organismo. Il che significa innanzitutto ALIMENTI CHE SIANO IL PIÙ POSSIBILE SANI; ma insieme a questi, in funzione sinergica ad essi, bisogna aggiungere INTEGRATORI ANTIOSSIDANTI che siano di origine naturale (caratteristica essenziale date le carenze degli alimenti moderni) e infine acqua di altissima qualità.
“Senza un regime alimentare sano, non carente, il sistema immunitario non può svolgere il suo ruolo di difesa dell’organismo, sia per resistere alle infezioni sia per combattere le malattie già presenti”, spiega il professor Montagnier. Ciò che è vero per il virus dell’AIDS è infatti probabilmente vero anche per il Coronavirus e per tutte le altre epidemie. La combinazione di tutti questi fattori circostanti genera infatti stress ossidativo nelle nostre cellule. Mi riferisco allo stress ossidativo rappresentato da molecole derivate dall’ossigeno, i cosiddetti radicali liberi che interrompono o addirittura paralizzano totalmente il nostro sistema immunitario. Non bisogna dimenticare che, inoltre, l’invecchiamento rende le persone ancor più vulnerabili.
Speriamo tutti che la propagazione di questa nuova epidemia si fermi, ma dobbiamo essere prudenti e diffidenti. Dobbiamo mettere a disposizione tutti i mezzi per combatterla in modo efficiente e rapido. Quando parliamo di un’epidemia, infatti, la velocità di reazione è un fattore essenziale, in grado di salvare molte vite.
Peccato però che alcune di queste armi siano ancora trascurate dalla nostra cosiddetta medicina convenzionale. Questo a dispetto dell’assoluta e vitale importanza rappresentata da un lato da un’alimentazione sana e dall’altro dall’assunzione di antiossidanti per schermare il nostro sistema immunitario.
Curioso, potrà obiettare qualcuno, che tanto le aziende farmaceutiche quanto i politici sembrano poco o nulla interessati agli antiossidanti. Le ragioni di questo disinteresse sono semplici, sono logiche, ma sono soprattutto squallide. Per due motivi. Il primo è che le piante e i minerali non sono brevettabili, quindi non sono sfruttabili in esclusiva da parte della azienda X piuttosto che dall’azienda Y. E proprio per questo non interessano i loro finanziatori. Il secondo motivo è che TUTTO QUANTO È PREVENZIONE DALLE MALATTIE VA PER FORZA DI COSE CONTRO LA POLITICA DEL FARMACO, CHE HA INVECE BISOGNO DEI MALATI PER SVILUPPARSI.
Nel mio ultimo libro, “Il libro d’oro della prevenzione“, pubblicato da Mind Edizioni alla fine di ottobre 2019 (quindi ben prima dell’inizio dell’epidemia), indico la via da seguire, e cioè il metodo per proteggersi al meglio.
In effetti, per proteggersi correttamente, è necessario sapere come e quando usare gli antiossidanti.
Il primo punto importante è la nozione di potenziamento che esiste tra le diverse molecole antiossidanti. Riteniamo infatti che tutti questi antiossidanti dipendano l’uno dall’altro. Inoltre, per essere ancora più efficaci, devono essere usati insieme. Separati perdono gran parte delle loro qualità. Premesso questo, ecco quali sono i PRINCIPALI ANTIOSSIDANTI :
- le vitamine C, D e K;
- l’N-acetilcisteina, la metionina, l’inositolo e l’MSM;
- i minerali, in particolare selenio e zinco;
- le piante multiple, in particolare il Ginkgo Biloba, i tre Ginseng (Revita Complex) e via elencando.
Il secondo fondamentale punto è verificare la qualità dei prodotti. Molti degli antiossidanti presenti sul mercato sono infatti di scarsa qualità e poco efficaci. Per questo è essenziale controllare le etichette e il dosaggio dei principi attivi. La forma naturale è preferibile alla sintetica e l’imballaggio in vetro oscurato è meglio in quanto evita l’azione della luce e aiuta a mantenere la conservazione degli antiossidanti.
COME USARE GLI ANTIOSSIDANTI CONTRO UNA PANDEMIA
Mattina | Pomeriggio | Sera | Durante la giornata |
VITIGIN COMPLEX 2 dosi prima di colazione REVITA COMPLEX 1 dose mischiata al Vitigin Complex e acqua DELTA C PLUS (VITAMINA C naturale) 2 capsule | D₃ VEGETAL COMPLEX ADULTI: si consiglia di assumere un massimo di 12 gocce al giorno ADOLESCENTI: si consiglia di assumere un massimo di 6 gocce al giorno BAMBINI DA 3 ANNI IN SU: si consiglia di assumere un massimo di 3 gocce al giorno K₁-K₂ VEGETAL COMPLEX 12 gocce al giorno | Prima del pasto ALFA SULFUR 1 capsula DELTA SELE- ZINC 1 capsula | T.M. ECHINACEA 30 gocce in acqua 3 volte al dì (mattino, pomeriggio e sera) |
1 dose = 10 ml
Per i prodotti Vitigin Complex et Delta C Plus è possibile alternare una settimana di dosaggio pieno, come da tabella, e una settimana a dosi dimezzate.
Per adulti e bambini di età superiore ai 12 anni queste dosi possono essere mantenute per diversi mesi, se necessario, come nel caso di una epidemia acuta, rapida o incontrollata. Ai bambini di età superiore ai 6 anni si raccomandano invece dosi dimezzate (ad eccezione dell’Alfa Sulfur che può essere preso anche da bimbi sopra i 4 anni sempre 1 capsula al giorno).
Prima dei 6 anni:
DELTA C PLUS, 1 capsula al giorno;
DELTA SELE-ZINC, 1 capsula a settimana;
Per quanto riguarda il dosaggio dell’Echinacea in tintura madre ecco la posologia:
– dai 9-12 anni : 12 gocce in acqua 3 volte al dì
– dai 6-9 anni : 10 gocce in acqua 3 volte al dì
– dai 2-6 anni : 5 gocce in acqua 3 volte al dì.
In caso di malattia in corso, l’Alfa Sulfur può essere aumentato a 2 capsule al giorno.
Per chi è carente di ferro consigliamo fortemente ferro biodisponibile (Ferro Complex assimilabile).
Questi suggerimenti sono per coloro che vogliono proteggersi e prevenire tanto epidemie infettive in generale quanto quelle virali specifiche. Di fronte alla nuova epidemia del Coronavirus asiatico, questi suggerimenti devono essere presi con urgenza. Il “trattamento” qui proposto fornisce da un lato una protezione del sistema immunitario; e dall’altro partecipa al trattamento della malattia in corso (questo trattamento come medicina integrata, associata alla medicina convenzionale). La terapia deve essere mantenuta fino a quando l’epidemia non viene completamente sradicata.
Dr. Philippe Lagarde
Autore de “Il libro d’oro della prevenzione”, Mind Edizioni